CONFERENZA DEI PRESIDENTI
DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE
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03-08-2004 - Trieste, 3 agosto 2004

I Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome sul ddl di riforma costituzionale (AC 4862)

COMUNICATO STAMPA



I Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome sul ddl di riforma costituzionale (AC 4862)



Trieste, 3 agosto 2004. I rappresentanti delle Assemblee legislative delle Regioni speciali e delle Province autonome di Trento e Bolzano hanno definito e siglato stamani a Trieste, al termine di un incontro nella sede del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, un documento unitario contro la proposta di riforma costituzionale licenziata dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei deputati lo scorso 26 luglio, definendo una posizione comune a tutela delle prerogative di autogoverno delle realtà a Statuto speciale. Il testo sottoscritto è stato inviato immediatamente al presidente della Camera Pierferdinando Casini, mentre sono in corso i lavori d’Aula, con la richiesta di un incontro da tenersi entro il 13 settembre, per far sì che venga rivisto il testo che a quella data andrà in Aula. Copia del documento è stata inviata anche al ministro per gli Affari regionali Enrico La Loggia e al coordinatore della Conferenza dei Presidenti dell’Assemblea dei Consigli regionali e delle Province autonome, Attilio Fontana.

Al vertice, presieduto dal presidente del Consiglio Alessandro Tesini, hanno partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento Giacomo Bezzi, la presidente della Provincia autonoma di Bolzano Veronika Brantscht, il presidente della regione Trentino Alto Adige Mario Magnani. Per la Valle d‘Aosta è intervenuto il dott. Fabrizio Gentile, per la Sardegna il dott. Giuseppe Caboni, per la Sicilia il dott. Ignazio La Lumia; presente inoltre il dott. Paolo Pietrangelo della Conferenza dei Presidenti delle Regione e Province Autonome.

“Obiettivo dell’incontro – ha spiegato Tesini – era condividere una comune lettura di un testo di riforma costituzionale che si presenta confuso, pasticciato e di difficile interpretazione e fissare le strategie da intraprendere insieme, dopo che il Consiglio regionale del Friuli Venezia ha approvato un ordine del giorno, sottoscritto dai presidenti di tutti i gruppi, con il quale impegna la Regione a svolgere ogni azione utile”. Analoghe iniziative – è emerso durante l’incontro – sono state intraprese anche dalle altre Assemblee legislative. Con la riforma approvata dalla Commissione, Regioni speciali e Province autonome vedono ledere principi che hanno funzionato per decenni e con buoni risultati. E i punti chiave, contenuti nella risoluzione oggi firmata e sui quali le Assemblee legislative non sono disposte a transigere, sono quelli della reintroduzione della clausola del miglior favore, dell’eliminazione della contestualità elettiva del Senato federale, del voto favorevole dei Consigli regionali in caso di revisione degli Statuti e della correzione dell’attuale configurazione del nuovo Senato.

“In questo nuovo regionalismo avanzato e dinamico, in cui si mettono anche in competizione le regioni ordinarie con quelle speciali, non si capisce perché si debbano mortificare queste ultime anziché accrescere ruolo e competenza di quelle ordinarie” – ha insistito Tesini sottolineando che “in questi quarant’anni il Friuli Venezia Giulia e le altre realtà a Statuto speciale hanno dimostrato alla Repubblica e all'Europa di aver saputo fare ottimo uso dell’autonomia speciale non solo negli interessi delle proprie popolazioni ma dell’intero Paese e della stessa Europa”.

“In questo risiedono le ragioni della specialità” – ha detto ancora il presidente ricordando le disastrose condizioni ereditate, alle quali lo Stato non sarebbe stato in grado di far fronte, e i risultati di crescita socioeconomica e di relazioni internazionali raggiunti in questi anni. “Queste sono le ragioni per cui oggi difendiamo strenuamente le nostre prerogative”.

Non lasceremo nulla di intentato – ha dichiarato il presidente della Regione Trentino Alto Adige Mario Magnani – non solo per mantenere l’attuale livello di autonomia e specialità, ma per adeguarlo ai nuovi contesti europei.

Per il presidente della Provincia di Trento, Giacomo Bezzi, che ha parlato dell’importanza di salvaguardare i principi per evitare facili cambiamenti delle norme, con questo incontro si dà avvio a un coordinamento per una battaglia politico-istituzionale contro le modifiche alla Costituzione apportate a colpi di maggioranza.

La presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Veronika Brantsch, ha inoltre sottolineato che il documento sottoscritto richiama anche quei vincoli di carattere storico, sociale e internazionale che sono alla base dello Statuto della Provincia di Bolzano e che la riforma approvata in Commissione ha purtroppo ignorato.