CONFERENZA DEI PRESIDENTI
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10-10-2007 - Roma, 10 ottobre 2007

Tesini, pena di morte: passo avanti escluderla in assoluto da tutti i documenti magistrali della Chiesa

“Il nuovo catechismo della Chiesa cattolica e altri documenti del più recente Magistero considerano lecita la pena di morte in casi di estrema gravità. Non solo. tra i credenti c’era la speranza di una chiara condanna di questa pratica, così però non è stato. Riteniamo che dopo i notevoli passi avanti fatti dal Magistero ecclesiale, resti da compiere quello definitivo: escludere in assoluto, anche in linea di principio, la pena di morte da tutti i suoi documenti magisteriali”.



Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, nella sua veste di Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, scrive così nella lettera inviata ieri al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato del Vaticano, chiedendo che anche il catechismo si collochi su questa linea profetica, mostrando il coraggio di saper rompere con la cultura e la tradizione del passato.



Nel lungo e argomentato messaggio a Sua Eminenza, Tesini ricorda l’impegno dell’Italia all’ONU nella difficile battaglia civile per la moratoria universale della pena di morte, in cui ha l’appoggio dei 27 Paesi dell’Ue e alla quale idealmente aderisce anche la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative che - scrive Tesini – “alla Chiesa cattolica si rivolge ponendo la questione della revisione del catechismo in merito all’argomento”. Perché “dentro e fuori la Chiesa si sta ampliando e consolidando nell’opinione pubblica una coscienza collettiva che avversa la pena capitale” – afferma più oltre il Presidente del Consiglio ricordando che la sensibilità etica prevalente e la coscienza cristiana rifiutano ormai le ragioni a sostegno della legittimità di essa.



“Il Dio cristiano è il Dio della vita e non della morte, per il cristianesimo l’uomo è immagine di Dio e in quanto tale ha diritti inalienabili, fra cui quello della vita. La Chiesa, che si propone nel ruolo di madre e maestra di umanità, non può rimanere immobile su questo specifico punto che per i più è in contrasto con l’essenza del messaggio evangelico”. “Senza un sostanziale cambio di rotta – per Tesini - appaiono poco convincenti le tante richieste di sospendere le esecuzioni capitali o i tanti appelli alla abolizione della pena di morte dall’ordinamento giuridico degli Stati che ancora la prevedono”.



“Nelle parole di Papa Giovanni Paolo II, pronunciate nel corso della sua instancabile opera apostolica in ogni parte del mondo, abbiamo ravvisato segni di speranza che la Chiesa possa rivedere le sue posizioni in materia di pena di morte – ha concluso Tesini, chiedendo a nome dei presidenti delle Assemblee legislative il rifiuto del principio della liceità della pena di morte, “certi di interpretare un sentire diffuso nelle istituzioni pubbliche e in larghi strati delle comunità da noi rappresentate” e confidando “che questa nostra richiesta trovi ascolto presso il Santo Padre e un’eco positiva nel Magistero ecclesiale autentico”.