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27-07-2004 - Genova, 27 luglio 2004

Approvato a larga maggioranza il nuovo Statuto della Regione Liguria

REGIONE LIGURIA



Ufficio Stampa Consiglio Genova, 27/07/2004



Comunicato stampa n° 184/2004 (2)



La seduta odierna del Consiglio regionale lavori del pomeriggio



I

Approvato a larga maggioranza il nuovo Statuto della Regione Liguria

Con 32 voti a favore, 2 contrari e un astenuto dopo 8 sedute di dibattito consiliare (la discussione era iniziata il 6 luglio scorso) e diversi anni di lavoro in commissione è stato approvato il testo unico del nuovo Statuto della Regione Liguria. La votazione è stata sottolineata da un applauso.

Fra i gruppi di maggioranza hanno votato a favore Forza Italia, Udc e Per la Liguria, mentre si è astenuta la Lega Nord. Fra quelli di opposizione hanno votato a favore Ds, Margherita e Sdi. Il capogruppo di Liguria Nuova Sergio Castellaneta insieme al capogruppo di Rifondazione Arturo Fortunati. Rifondazione aveva contestato fin dall’inizio la bozza di Statuto presentandone una alternativa che però non è arrivata alla discussione consiliare.

Fra i voti positivi più critici quello del il capogruppo di An Gianfranco Gadolla che ha parlato di voto positivo «per premiare la fatica e l’impegno profuso» e quello del vice presidente del Consiglio Giacomo Ronzitti (Ds) che ha individuato i limiti del documento essenzialmente nei processi partecipativi dei cittadini.

Gli altri consiglieri intervenuti: il capogruppo dei DS Paolo Perfigli, Fabio Morchio (capogruppo Sdi), Giancarlo Mori (Liguria democratica - La Margherita), Fabrizio Moro (FI), Maria Annunziata Ceppellini Novi (FI), il capogruppo della Margherita Democrazia e Libertà Romolo Benvenuto, Mario Maggi (FI), Moreno Veschi (Ds), Fabio Broglia (Udc), il capogruppo di Forza Italia Angelo Barbero, il consigliere segretario del Consiglio Massimiliano Iacobucci (An), il vice presidente del Consiglio Franco Amoretti (FI) e il presidente della Commissione Statuto Rinaldo Magnani hanno sottolineato che si è trattato di un compromesso di buon livello, «uno Statuto onesto» come lo ha definito Fabrizio Moro (FI) rispettoso dei diversi orientamenti. «Magari riuscissimo a lavorare sempre con lo stesso spirito costruttivo per le altre leggi – ha detto Magnani – se ne avvantaggerebbe tutta la Liguria».

Lo Statuto è la “Carta costituzionale” della Regione Liguria: indica i principi di fondo del suo operare, i fondamenti della sua organizzazione rispondendo ai principi di autogoverno e di federalismo previsti dalle recenti modifiche introdotte alla Costituzione della Repubblica.

Tra le novità più importanti della legge approvata oggi, c'è il rapporto con l’Unione europea – con la quale la Regione realizzerà nuove forme di collegamento – ma anche un nuovo rapporto con gli enti locali e con le forze produttive.

A questo scopo vengono creati il Consiglio delle Autonomie locali e quello dell’economia e del lavoro. Grazie ad alcuni emendamenti approvati questa mattina, a questi due organismi è stato assegnato anche il poteri di presentare proposte di legge. Fra i nuovi organismi, istituiti anche una autorità indipendente di garanzia, la Consulta statutaria e il Comitato regionale per le Comunicazioni.

A fronte della elezione diretta del presidente della Giunta, che viene confermata, e dei poteri ad esso assegnati di scegliere anche tutti gli assessori al di fuori dei componenti del Consiglio, di porre la questione di fiducia su alcuni atti di particolare rilevanza, ed in caso negativo di andare a nuove elezioni, si va ad un rafforzamento dei poteri del Consiglio. Quest’ultimo assume sempre di più il carattere di organo legislativo e di controllo. Sarà infatti l’Assemblea ad approvare il programma di governo presentato dal Presidente della giunta entro 10 giorni dal suo giuramento. Viene inoltre introdotto il cosiddetto "question time": la possibilità di presentare interrogazioni a risposta immediata su argomenti urgenti o di particolare attualità politica.

A fronte delle nuove competenze e dell’esigenza di garantire la migliore rappresentatività possibile, viene aumentato il numero massimo di consiglieri portandolo da 40 a 50 più il Presidente della Giunta. Aumenta anche il numero massimo degli assessori che viene portato da 9 a 12.

Secondo lo Statuto il ruolo della Regione sarà eminentemente legislativo e di programmazione mentre l'azione amministrativa sarà totalmente decentrata agli enti locali, salvo i poteri di surroga e di determinare gli standard ed i requisiti da rispettare. La Regione infatti potrà esercitare un potere sostitutivo in caso di inerzia degli enti locali, istituire e disciplinare enti locali non previsti direttamente dall’articolo 114 della Costituzione. Previste inoltre “forme di controllo interno volte a garantire la legittimità, la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa e a verificarne l'efficacia, l'efficienza e l'economicità”.



27/07/2004 18:54