CONFERENZA DEI PRESIDENTI
DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE
DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

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16-07-2012 - PERUGIA, 16 LUGLIO 2012

Consigli regionali: a Perugia Assemblea plenaria Conferenza dei Presidenti. Approvato un ordine del giorno sulla posizione delle Assemblee regionali sulla spending review

Ha avuto luogo oggi a Perugia, nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni (sede del Consiglio regionale dell’Umbria) l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province Autonome. Una sessione voluta dal vicecoordinatore e presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Eros Brega.
Erano presenti, oltre al Coordinatore Francesco Cascio (Sicilia): Nazario Pagano (Abruzzo), Vincenzo Folino (Basilicata), Mauro Minniti (Bolzano), Francesco Talarico (Calabria), Matteo Richetti (Emilia Romagna), Maurizio Franz (Friuli Venezia Giulia), Mario Pietracupa (Molise), Valerio Cattaneo (Piemonte), Alberto Monaci (Toscana), Rosa Thaler (Trentino Alto Adige), la consigliera Emily Rini (Valle d'Aosta) e Clodovaldo Ruffato (Veneto).
La Presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, è intervenuta nell'ambito dei lavori portando i saluti della Giunta regionale.
Il Presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Matteo Richetti, ha illustrato i progetti di ricostruzione post-terremoto che si ha intenzione di finanziare, grazie alla solidarietà dei Consigli regionali. Tre in particolare: un asilo a Medolla, una scuola a Finale Emilia e un centro per disabili a San Felice sul Panaro.
Molti gli argomenti all'ordine del giorno, da Normattiva, alle partnership con il Consiglio d'Europa e la CALRE. Su Normattiva (il sito della banca dati della legislazione nazionale, alla cui implementazione contribuiscono anche le assemblee regionali) c'è stato il passaggio formale per la realizzazione di un motore di ricerca federato, grazie al quale dal prossimo anno sarà possibile interrogare su un'unica interfaccia tutte le banche dati legislative regionali.
Ma al centro della discussione c'è stata, come era lecito attendersi, una riflessione sulla spending review licenziata dal governo e in discussione al Parlamento.
I Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, pur riconoscendo l'urgenza e la necessità del provvedimento, hanno inteso sottolineare come i tagli, soprattutto nell'ambito sanitario, rischino di essere insostenibili per un sistema già fortemente penalizzato da precedenti tagli. Molto delicata anche la questione della soppressione delle Province per le prerogative regionali.
Di seguito il documento integrale.

ORDINE DEL GIORNO
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e
delle Province autonome, riunita in Assemblea plenaria a Perugia il 16 luglio 2012
CONSIDERATO che il processo di spending review, come già previsto nel Documento di Economia e finanza per il 2012, è considerato uno dei pilastri portanti dell’attività del Governo, finalizzato a superare sia la logica dei ‘tagli lineari’ alle dotazioni di bilancio, sia il criterio della “spesa storica con l’obiettivo di determinare una riduzione dei costi della pubblica amministrazione in modo strutturale;
CONSIDERATO altresì che il decreto mira a raggiungere una razionalizzazione dell’apparato della Repubblica; un miglioramento della qualità e dell’efficienza dei servizi della P.A.; l'eliminazione degli eccessi di spesa evitando anzitutto l’aumento di due punti percentuali dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il primo semestre del 2013;
RITENUTA e CONDIVISA
la inderogabilità degli impegni assunti con l’Europa ed in Europa
al fine di garantire il rispetto degli obblighi con l'Unione europea
e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica;
EVIDENZIA con motivato allarme come per la sanità – che occupa circa il 6,7% del PIL nazionale – nel triennio 2010-2011-2012 sia stato già effettuato un taglio complessivo di 21 miliardi di euro, che va a sommarsi al taglio ulteriore per il 2012-2013 di circa un miliardo di euro mettendo così in discussione le stesse finalità ed i principi fondamentali del servizio sanitario nazionale: per questi motivi è indispensabile mantenere gli impegni già assunti con le Regioni e riprogrammare il patto per la salute;
SOTTOLINEA come si riducono altresì di 700 milioni di euro per l’anno 2012 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013 i trasferimenti dello Stato alle Regioni a statuto ordinario (escludendo da tali somme le risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale), mentre le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano sono chiamate a concorrere alla finanza pubblica (secondo modalità stabilite in attuazione dei rispettivi Statuti) per l'importo complessivo di 600 milioni di euro per l'anno 2012, 1.200 milioni di euro per l'anno 2013 e 1.500 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 mettendo così nuovamente a rischio la tenuta dei servizi per il trasporto pubblico locale i cui trasferimenti erano già stati concordati e ampiamente decurtati per l’anno 2012;
CONSIDERATO che sulla base di tali nuovi importi dovranno essere rideterminati gli obiettivi del patto di stabilità interno e che il fondo sperimentale di riequilibrio e il fondo perequativo previsti dal decreto legislativo sul cd. federalismo municipale (d.lgs. n. 23 del 2011), ed i trasferimenti erariali dovuti ai Comuni e alle Province della Regione siciliana e della Regione Sardegna saranno ridotti:
PRENDE ATTO
che con la cosiddetta spending review si mettono a rischio l’erogazione effettiva dei servizi ai cittadini e la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni così determinati;
RITIENE
indispensabile rafforzare, maggiormente in periodi di crisi economica e finanziaria, ogni misura tesa alla implementazione della valutazione degli effetti delle politiche anche con riferimento al funzionamento delle Istituzioni e delle Amministrazioni stesse;
INVITA
il Governo ed il Parlamento ad accogliere le proposte delle Regioni sulle modalità di rimodulazione dei tagli e sulla loro stessa ripartizione per superare ogni qualsivoglia rischio di taglio lineare così da penalizzare tutti gli sforzi di miglioramento nella allocazione delle risorse e nell'erogazione dei servizi messi in cantiere negli ultimi tre anni;
il Governo e le Giunte regionali ad accelerare per il superamento della spesa storica con il passaggio alla determinazione dei fabbisogni e dei costi standard quale unica innovativa ed efficace politica di risparmio ed a riprendere così il percorso di attuazione del federalismo fiscale;
il Governo ed il Parlamento a tener ben presente che la revisione del ruolo e delle funzioni delle Province, di fatto portata avanti con decreti legge, senza una organica e complessiva revisione costituzionale, pone urgentemente una riflessione politica ed istituzionale sulla tenuta effettiva di una governance decentrata della Repubblica;
il Governo ed il Parlamento nel determinare il nuovo assetto ordinamentale delle Province ad una ponderata valutazione nella allocazione delle funzioni loro conferite onde evitare scelte incongruenti rispetto alla ottimizzazione delle performances dei livelli di governo e degli assetti istituzionali e che il superamento nel merito dello status quo può dispiegare in prospettiva effetti positivi solo tenendo insieme da una parte il sistema dei Comuni e dall'altro quello delle Regioni nel rafforzamento di una dinamica territoriale e non centralista; e comunque evitando ogni sovrapposizione di enti.