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20-02-2014 - ROMA, 20 FEBBRAIO 2014
Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. Approvato il documento sulle riforme.
Si è svolta oggi l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, presso la sede di Via Pietro Cossa 41, a Roma . Ha presieduto la seduta il Coordinatore della Conferenza delle Assemblee legislative e Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Eros Brega.
Hanno partecipato i Presidenti: Piero Lacorazza (Basilicata), Francesco Talarico (Calabria), Palma Costi ed il Consigliere questore Mario Mazzotti (Emilia Romagna), Franco Iacop (Friuli Venezia Giulia), la Cons. Teresa Petrangolini (Lazio), Michele Boffa (Liguria), Raffaele Cattaneo (Lombardia), Vittoriano Solazzi (Marche), Vincenzo Niro (Molise), Valerio Cattaneo (Piemonte), Onofrio Introna (Puglia), Emily Rini (Valle d’Aosta) e il Vice Presidente Matteo Toscani (Veneto).
All’ordine del giorno la posizione delle Assemblee legislative sulle riforme costituzionali attualmente in discussione, in particolare Camera delle Regioni e delle autonomie, Titolo V e Riorganizzazione dei livelli territoriali di governo.
Premettendo che il grado di differenziazione di cui godono le Regioni speciali, in riferimento alla potestà legislativa e amministrativa, potrà essere utile all’interno di un sistema regionale rinnovato, la Conferenza ha approvato un documento in cui:
• Esprime il suo favore al superamento del bicameralismo paritario e all’introduzione di una forma di bicameralismo differenziato per funzioni e composizione, con un Senato non più titolare del rapporto di fiducia col Governo
• Non condivide la proposta di eliminare la competenza legislativa concorrente in quanto, in alcune materie, resta ferma la necessità di uno “svolgimento regionale” dei principi fissati dal legislatore.
• vede con favore la ridefinizione dell’attuale riparto di competenze e contestualmente l’ampliamento delle asimmetrie legate alla previsione della maggiore autonomia legislativa delle Regioni ordinarie, in base a quanto stabilito dal terzo comma dell’art. 116 Cost
• Ribadisce la contrarietà alla soppressione delle Province all’esterno di una Riforma complessiva del Titolo V, ritenendo utile che ogni Regione possa autonomamente definire una livello intermedio di area vasta; conferma invece l’importanza della municipalità della quale si riconosce il valore tradizionale e il livello capillare fondamentale della rappresentazione democratica
• Propone di tener conto, nel processo di riordino degli enti locali, delle differenziazioni costituzionali e territoriali che solo le Regioni conoscono e possono regolare in maniera adeguata.