CONFERENZA DEI PRESIDENTI
DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE
DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

News

Comunicati Stampa

12-02-2016 - ROMA, 12 FEBBRAIO 2016

Sottoscrizione di un protocollo d’intesa fra Coordinamento nazionale organismi regionali di Parità e Coordinamento nazionale Difensori civici regionali e delle Province autonome: "Tutela e diffusione comune dei diritti, leggi nazionali su pari opportunità e difesa civica".
L'accordo prevede anche che il coordinamento dei Difensori civici permetta l'accesso telematico alle istanze per “monitorare le casistiche di maggior criticità per i cittadini generanti diseguaglianze e di particolare interesse per gli organismi di parità”.

“Momenti comuni di informazione, formazione e consulenza”, “eventi pubblici tesi alla diffusione e alla conoscenza delle modalità di tutela dei diritti che gli organismi di pari opportunità e i Difensori civici possono svolgere”, “audizioni presso le Commissioni parlamentari per proposte legislative e nella verifica dell’attuazione di norme e regolamenti sul territorio nazionale”. Ancora: “Definizione e presentazione di una legge nazionale per le pari opportunità e di una legge nazionale per la difesa civica” e, infine, “mettere le competenze della difesa civica a servizio degli organismi di pari opportunità dove vi sia necessità di un’attivazione in materia antidiscriminatoria che esuli le competenze della difesa civica”.
Sono questi gli obiettivi dell'accordo che la presidente della commissione Parità e diritti delle persone dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Roberta Mori, ha siglato questa mattina, come coordinatrice della Conferenza nazionale delle Presidenti degli Organismi di pari opportunità regionali, insieme a Lucia Franchini, presidente del Coordinamento nazionale dei Difensori civici regionali.
Sempre secondo l'intesa, “il Coordinamento nazionale dei Difensori civici si impegna a mettere a disposizione degli organismi di parità il proprio software, Diaspro, dedicato alla trasmissione in via telematica delle istanze e alla raccolta dei relativi dati”, con la finalità di “monitorare le casistiche di maggior criticità per i cittadini generanti diseguaglianze e di particolare interesse per gli organismi di parità”.
Sono numerose le ragioni che hanno portato alla sottoscrizione del protocollo tra chi, come i Difensori civici, “assicura a tutti la tutela non giurisdizionale nei casi di cattiva amministrazione” e chi, come le commissioni di Parità, “favorisce il pieno sviluppo della persona e sostiene la soggettività e l’autodeterminazione femminile come elemento di cambiamento e progresso della società”: come recita il testo, infatti, non solo “la conciliazione e condivisione sono elementi fondamentali che caratterizzano le azioni di pari opportunità e di difesa civica”, ma “la difesa civica e la mediazione, pur se in differenti contesti di azione, condividono" anche "la finalità di individuare soluzione per i conflitti ed evitare il ricorso ai tribunali, la prima nei rapporti con la pubblica amministrazione e i servizi pubblici e la seconda anche nei rapporti privati”; di conseguenza, “la rete territoriale di tutela rappresenta una priorità nell’azione di protezione dei diritti garantiti dagli organismi di pari opportunità e dalla difesa civica”.