News
09-06-2017 - ROMA, 9 GIUGNO 2017
Laus, Piemonte: sul riequilibrio della rappresentanza di genere nelle leggi elettorali regionali confermata attenzione da parte dei Presidenti
“E’ stata confermata piena attenzione da parte dei Colleghi Presidenti dei Consigli regionali sul tema della rappresentanza di genere nelle leggi elettorali regionali”.
Così commenta il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte con la delega alle pari opportunità per la Conferenza Mauro Laus a chiusura della Assemblea plenaria della Conferenza di oggi che tra i suoi punti all’ordine del giorno aveva proprio la questione della parità di genere nelle leggi elettorali regionali. L’aggiornamento sul punto è stato successivo alla richiesta di un incontro alla Conferenza – ha infatti riferito Laus – da parte di Accordo di azione comune per la democrazia paritaria che riunisce oltre sessanta associazioni femminili per la promozione delle donne nelle Istituzioni. “Ho sollecitato i Colleghi – ha concluso il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte – anche sulla scorta dell’ordine del giorno approvato dalla Conferenza nel 2015 ad accompagnare le riflessioni in corso nelle Regioni sulle leggi elettorali per rispondere con forza ai dettati Costituzionale e normativo”. “Ho assunto un impegno delicato ed il mio compito è quello di agevolare il raggiungimento del risultato con gli strumenti della moral suasion e nel rispetto della piena autonomia del lavoro di ciascuna Regione”. “Anche in questo caso noi Presidenti possiamo agevolare ben consapevoli che le leggi sono votate dall’Aula che resta sovrana.”
La Conferenza di oggi è stata anche l’occasione per presentare l’esperienza pilota del Piemonte sull’utilizzo di un linguaggio neutro anche negli atti amministrativi attraverso l’applicazione delle “Linee guida per un uso consapevole del linguaggio di genere”.
“A riprova di quanto fosse fortemente motivato il nostro impegno – ha sottolineato Laus – abbiamo inserito anche tra gli obiettivi assegnati ai direttori delle strutture la Revisione del linguaggio utilizzato negli atti amministrativi e legislativi al fine di eliminare le forme discriminatorie nel linguaggio legislativo e amministrativo. Mancando ancora oggi una visione condivisa rispetto al tema, ho ritenuto opportuno condividere questo nostro lavoro con tutti gli altri Consigli regionali, mettendo a disposizione la nostra esperienza affinché tutti siano nelle condizioni di poter mettere in atto un lavoro analogo. In questo modo ho voluto onorare e dare sostanza alla delega che rivesto, traducendo il cambio di mentalità in qualcosa di concreto e attuabile, perché un cambiamento nel modo di pensare passa anche attraverso, ma evidentemente non solo, un cambiamento del linguaggio che lo supporta”.