CONFERENZA DEI PRESIDENTI
DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE
DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

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Comunicati Stampa

30-11-2018 - ROMA, 30 NOVEMBRE 2017

REGIONI: Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali.
Approvato un ordine del giorno SULLA COMPATIBILITÀ TRA LA CARICA DI PRESIDENTE DI REGIONE E DI COMMISSARIO AD ACTA PER I PIANI DI RIENTRO DAL DISAVANZO SANITARIO

Si è svolta oggi a Roma l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. Coordinata dalla Presidente Rosa D’Amelio erano presenti i Presidenti Vito Santarsiero (Basilicata), Nicola Irto (Calabria), Piero Mauro Zanin (Friuli Venezia Giulia), Alessandro Piana (Liguria), Antonio Mastrovincenzo (Marche), Salvatore Micone (Molise), Nino Boeti (Piemonte), Gianfranco Ganau (Sardegna), Gianfranco Miccichè (Sicilia), Roberto Paccher (Trentino Alto Adige), oltre ai Vice Presidenti Ottavia Soncini (Emilia-Romagna) Devid Porrello (Lazio) e Francesca Brianza (Lombardia).
La Conferenza ha approvato l’allegato ordini del giorno sulla compatibilità tra la carica di Presidente di Regione e di Commissario ad acta per i Piani di rientro dal disavanzo sanitario, su proposta del Molise.

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ORDINE DEL GIORNO
Risoluzione sulla compatibilità tra la carica di Presidente di Regione
e di Commissario ad acta per i Piani di rientro dal disavanzo sanitario

La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a Roma il 30 novembre 2018

premesso che:
- il Governo ha manifestato la volontà politica di inserire all’interno della legge di bilancio 2019 o in altro provvedimento in ogni caso di prossima adozione una norma diretta a stabilire l'incompatibilità tra la carica di Presidente di Regione e quella di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo nel settore sanitario;
- effettivamente, in una prima versione del Decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze” (cd. decreto Genova), era stata inserita una disposizione che di fatto sanciva l’incompatibilità tra l’incarico di Commissario ad acta alla Sanità ed altri incarichi istituzionali all’interno della stessa Regione, ivi compresa la carica di Presidente della Regione;
- tuttavia, detta disposizione è stata stralciata e non compare nel testo definitivo del suddetto decreto, come convertito dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, pubblicato nel supplemento ordinario n. 55/L alla Gazzetta ufficiale n. 269 del 19 novembre 2018;

tenuto conto che:
- l’individuazione del soggetto cui attribuire l’incarico di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario compete normativamente al Consiglio dei Ministri;
- sin dalla prima gestione commissariale, disposta il 27 marzo 2007, il Consiglio dei Ministri ha di norma individuato il Commissario nella persona del Presidente della Regione pro- tempore;
- già la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel documento approvato in data 18.10.2018 su “Sanità e legge di bilancio 2019”, si è espressa a favore della possibilità per i Presidenti di Regione di mantenere anche l’incarico di Commissario ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dal disavanzo sanitario. Nel documento, infatti, nella parte relativa ai Piani di rientro dal disavanzo sanitario, si legge espressamente: “Le Regioni chiedono che venga mantenuta la possibilità di far coincidere le figure di Presidente della Regione e Commissario ad acta, come già avviene per Campania e Lazio. Questo al fine di salvaguardare il massimo raccordo tra la programmazione della Regione e l’azione amministrativa”.

Valutato di condividere quanto già espresso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, anche sul presupposto che un Presidente di Regione, ben conoscendo le peculiarità e le esigenze del proprio territorio, sia sicuramente in grado di rappresentarle, garantendo continuità e forza all’azione di risanamento;

Considerata altresì la necessità di bilanciare l’esautorazione delle competenze e prerogative spettanti in materia sanitaria alla Regione con l'affidamento delle stesse ad un soggetto che sia comunque espressione della rappresentatività democratica del corpo elettorale regionale;

Ritenuto, pertanto, che ragioni di opportunità istituzionale e di garanzia della rappresentatività democratica dei territori rendono oltremodo auspicabile che le funzioni di Commissario “ad acta” per l’attuazione dei Piani di rientro dal disavanzo sanitario continuino ad essere di norma attribuite al Presidente di regione pro-tempore, fatto salvo il potere-dovere dei Tavoli tecnici di verificare semestralmente l'equilibrio dei bilanci sanitari delle Regioni interessate e l’effettiva applicazione ed erogazione dei Livelli essenziali di assistenza al fine di consentire le più opportune determinazioni, anche in ordine alla sostituzione del Commissario stesso;

chiede

che non sia introdotta in futuri provvedimenti normativi una disposizione diretta a stabilire l’incompatibilità tra la figura del Presidente di Regione e quella del Commissario ad acta per l’attuazione dei Piani di rientro dal disavanzo sanitario e che, conseguentemente, sia mantenuta la possibilità di far coincidere le due figure nella medesima persona del Presidente della Regione pro-tempore.