CONFERENZA DEI PRESIDENTI
DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE
DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

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Comunicati Stampa

26-06-2020 - ROMA, 26 GIUGNO 2020

CONSIGLI REGIONALI: ASSEMBLEA PLENARIA IN VIDEO-CONFERENZA:
IL 2020 “STRAORDINARIO” 50° ANNIVERSARIO DELLE REGIONI
ADOTTATI PROVVEDIMENTI IN TEMA DI ANTIMAFIA

Ha avuto luogo oggi, venerdì 26 giugno 2020, alle ore 11.00, l’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, in modalità video, presieduta da Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio regionale della Campania e Coordinatrice della Conferenza. Si è registrata una partecipazione molto ampia dei Presidenti, testimonianza della ribadita volontà di proseguire, anche solo in modo virtuale, l’attività istituzionale all’interno delle Assemblee regionali e della Conferenza.
Hanno partecipato: Lorenzo Sospiri (Abruzzo), Carmine Cicala (Basilicata), Emma Petitti (Emilia-Romagna), Piero Mauro Zanin (Friuli Venezia Giulia), Devid Porrello (Lazio), Antonio Malanchini (Lombardia), Antonio Mastrovincenzo (Marche), Michele Pais (Sardegna), Eugenio Giani (Toscana), Roberto Paccher (Trentino Alto Adige), Walter Kaswalder (Trento) e Roberto Ciambetti (Veneto).
All’ordine del giorno alcune iniziative sul 50° anniversario delle Regioni a statuto ordinario che, “anche se in modalità differente causata dalla straordinarietà di quest’anno a per l’emergenza covid-19 – ha detto la Presidente D’Amelio – si stanno comunque mettendo in campo a livello locale e nazionale, proprio per sottolineare la vicinanza e l’importanza dell’istituzione Regione ai cittadini e al territorio prendendo spunto dalle parole del Presidente Mattarella”.
Su proposta del Coordinamento antimafia e legalità sono stati approvati un ordine del giorno su “emergenza covid-19 e ripresa economica: misure di contrasto a fenomeni di corruzione e infiltrazione mafiosa”, allegato, e una proposta di legge da rilanciare presso tutte le assemblee legislative in merito a “interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. Si tratta di un altro contributo – ha detto Carmine Cicala, delegato per il Coordinamento – che i Consigli regionali vogliono dare alla lotta alla criminalità e alla promozione della legalità”.

ORDINE DEL GIORNO n. 03/2020 in merito a:
Emergenza Covid-19 e ripresa economica; misure di contrasto a fenomeni
di corruzione e tentativi di infiltrazioni mafiose

approvato dal Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità il 18 giugno 2020

La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a in videoconferenza il 26 giugno 2020, su proposta del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità

PREMESSO CHE:
- la pandemia globale da Covid-19 pone una serie di nuove sfide alla società ed indirizza le democrazie europee ed occidentali verso una fase, ancora non definibile dal punto di vista della durata, di maggiore centralità dello Stato e degli Enti di Amministrazione e di Governo decentrati, nonché degli investimenti pubblici;
- nel dibattito pubblico e tra gli addetti ai lavori è stato più volte evidenziato il pericolo connesso ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata, che potrebbe approfittare della crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria per praticare l’usura ed elargire finanziamenti illeciti, insediandosi nelle attività imprenditoriali, ma anche nel settore pubblico, soprattutto in vista della grande quantità di finanziamenti pubblici che accompagnerà la stagione della ricostruzione post-Covid19;

CONSIDERATO CHE:

Tra le questioni già emerse si possono in particolare individuare:

• La crisi di liquidità delle Imprese.
Le organizzazioni mafiose, specie negli ultimi decenni, hanno mostrato particolare interesse per il tessuto economico avendo nella conquista delle imprese e nell’assoggettamento delle attività economiche una delle maggiori mire ed ambizioni. Come precisato dal Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, “il problema della elite della ‘ndrangheta è quello di giustificare la ricchezza, non di arricchirsi, e quindi presteranno soldi a usura anche a interessi bassi per invogliare, incentivare i commercianti a rivolgersi agli usurai ‘ndranghetisti, che sono quelli che sostanzialmente hanno bisogno di meno garanzie per il pagamento. Il pericolo, quindi, è che ancora di più alberghi, ristoranti, pizzerie, passino di mano a prestanome della ‘ndrangheta”. Pari preoccupazione è stata espressa dal Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che in più occasioni ha sottolineato: “il rischio dei prestiti a usura c’è, la criminalità mafiosa ha un patrimonio straordinario. Il suo problema non è tanto la liquidità, ma il reinvestimento e la canalizzazione delle proprie ricchezze che offre con forme persuasive più diverse, raccogliendo il consenso degli imprenditori più in difficoltà. In questo momento le imprese più in difficoltà sono le più esposte. Certamente il settore turistico, così come quello della ristorazione, è un ambito preferito dalle mafie per investire i loro denari”. Le attuali circostanze, impreviste e straordinarie, configurano, quindi, per le mafie, forti della loro ingente liquidità, una grandissima opportunità di avvicinamento agli imprenditori in forte difficoltà economica ed in particolare alle micro, piccole e medie imprese che, se da un lato costituiscono la percentuale maggiore del tessuto imprenditoriale, al contempo sono e saranno, a causa della chiusura durante il lockdown, il settore maggiormente esposto a rischi di fallimento. Come ha evidenziato il Prefetto Annapaola Porzio, Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, “lo schema è ormai collaudato: l’imprenditore criminale avvicina quello normale, non deve nemmeno dichiararsi nella sua genetica mafiosa, ma persuadere la vittima, e non è difficile, di essere una occasione imperdibile di sostegno, di ossigeno finanziario, di salvataggio. Una trappola micidiale.” L’usura e il successivo uso della violenza, anche a bassa intensità, finalizzati all’espugnazione dell’attività economica risulta essere, in questa fase, un tema da porre con forza agli imprenditori, puntando su strumenti legati alla normativa antiriciclaggio, che ha già dimostrato la sua efficacia, alla tracciabilità dei flussi finanziari ed alla segnalazione di operazioni sospette, anche attraverso il potenziamento dei sistemi di monitoraggio e controllo.

• La crisi di liquidità delle famiglie.
Come è noto, la più calzante definizione di fenomeno mafioso resta quella di “forma di esercizio del potere”. Il controllo del territorio e la costruzione di rapporti di dipendenza personali e di reti sociali articolate, nonché una certa attenzione al consenso sociale dei territori sui quali si ambisce ad esercitare il controllo, restano centrali nella cultura mafiosa e nelle strategie delle cosche. In questo senso, come già denunciato, tra gli altri, dalla Procura Nazionale Antimafia, sarà importante difendere i cittadini in crisi di liquidità per forte riduzione o perdita del reddito dall’avvicinamento delle organizzazioni mafiose che avranno grande interesse a sfruttare l’occasione per dare un’immagine di sé positiva e risolutrice di problemi e conflitti, in grado di rispondere subito a bisogni primari. Una straordinaria occasione per aumentare consenso sociale, riconoscimento e gratitudine: i più sfortunati potranno essere usati per chiedere (e dunque dare) soldi, o per dare consenso, alimentando lo scollamento dalle Istituzioni se queste non saranno in grado di rispondere velocemente e in maniera efficace alle nascenti necessità. In tal senso anche le famiglie andranno tutelate dal rischio usura.

• Investimenti pubblici.
Come accennato in premessa, vi è poi la questione del nuovo ruolo che gli Enti Pubblici avranno nella ricostruzione e nella ripartenza. Sarà inevitabile, quantomeno in una prima fase, allo stato difficilmente stimabile in numero di anni, una maggior centralità del pubblico e dei suoi investimenti. Superata la fase acuta dell'emergenza, sarà necessario costruire un regime di controlli che non pregiudichi la capacità di azione e reazione degli enti pubblici, ma che contemporaneamente mantenga alto il livello della trasparenza e delle garanzie.

TENUTO CONTO, inoltre, delle considerazioni già espresse dal Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità sul ruolo che le mafie potrebbero assumere in questo momento di grave crisi economica e sulla conseguente importanza per tutte le Istituzioni a vario titolo coinvolte di intervenire con urgenti misure di sostegno per fare fronte alle istanze della società, favorendo al contempo dei controlli a monte, come suggerito dai Procuratori Federico Cafiero De Raho e Nicola Gratteri;

VISTI i relativi lavori svolti dal Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità, sulla scorta di analoghe e precedenti iniziative già adottate in Lombardia e Veneto;

INVITA
i Consigli regionali ad impegnare le proprie Giunte a:
1) porre particolare attenzione alle azioni nella lotta contro il riciclaggio attraverso gli strumenti di cui al Decreto legislativo 25 maggio 2017 n. 90, in relazione ad autorizzazioni e concessioni, affidamenti di lavori, forniture e servizi, sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici, ossia, ai procedimenti amministrativi più a rischio;
2) supportare il sistema delle imprese per snellire e velocizzare la fase di accesso al credito e ai finanziamenti previsti dai provvedimenti per far fronte all'emergenza, anche attraverso l'avvio di una più efficace interlocuzione con gli istituti bancari e una maggiore responsabilizzazione e coinvolgimento degli stessi nel processo di sostegno all'economia legale, nonché tramite la tracciabilità dei flussi finanziari, così da poter scongiurare e depotenziare il rischio che le mafie operino come linee di credito parallele e illegali;
3) avviare una sistematica e capillare campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione rivolta agli imprenditori di ogni dimensione e dei diversi settori interessati direttamente o indirettamente dalla crisi, ai liberi professionisti, ai lavoratori e a tutti i cittadini e le famiglie colpite dalle difficoltà e dalle ripercussioni economiche dell'emergenza sanitaria, con il supporto della rete degli Uffici Territoriali Regionali e in collaborazione con le Camere di Commercio, le Organizzazioni e Associazioni. La campagna, elaborata anche con il supporto delle Università e delle associazioni più accreditate, sarà finalizzata ad allertare e ad istruire i diversi destinatari sui pericoli e sulle insidie che le attuali circostanze alimentano, nonché a fornire i necessari strumenti di conoscenza e di riconoscimento delle più comuni modalità di avvicinamento delle organizzazioni mafiose e dei tentativi di infiltrazione criminale nei settori dell'economia, del lavoro e delle professioni, nell'ottica della prevenzione, dell'emersione e del contrasto;
4) ad intercettare i bisogni e le segnalazioni di tutti i soggetti che hanno subito o che potrebbero subire tentativi di avvicinamento da parte delle organizzazioni criminali, vittime o potenziali vittime di usura, estorsione e/o altre attività illecite, di condizionamenti, pressioni e intimidazioni, o che semplicemente, trovandosi in situazione di necessità e/o di difficoltà economica a fronte ed a seguito dell’emergenza, risultano maggiormente esposti a possibili azioni o tentativi di azioni criminali. Tali segnalazioni saranno contestualmente condivise con le Forze dell’ordine, agevolando ove possibile una forma di collaborazione con le Istituzioni e le Associazioni senza fini di lucro che si occupano di assistenza alle vittime di usura e di estorsione sul territorio regionale;
5) attivare procedure meno farraginose, applicando una digitalizzazione sempre più accurata dei diversi processi amministrativi, specialmente per sgravare gli Enti Pubblici con particolare sguardo alle realtà comunali, preservando il ruolo di sicurezza e di legalità;
6) valutare l’opportunità di istituire un registro pubblico telematico, che raccolga e centralizzi i dati e le informazioni relative ai soggetti accreditati per la fornitura e/o produzione di dispositivi specifici Covid-19, prevedendo dei requisiti di qualità e di certificazione e di sicurezza, oltre al registro dei soggetti erogatori dei servizi connessi, quali ad esempio le imprese di pulizia, smaltimento rifiuti o servizi in genere che adottino e certifichino standard lavorativi che garantiscano l’utilizzo di prodotti di qualità certificati, nonché di misure necessarie per il contenimento del contagio, e di rispetto delle norme, anche attraverso lo strumento dell’autocertificazione;
7) a sensibilizzare gli Enti locali sul pericolo che i sussidi pubblici vadano a finanziare associazioni mafiose, in considerazione del fatto che il gioco d’azzardo e lo spaccio di droga proseguono in questo periodo di pandemia assumendo forme ancora più profondamente illecite e nascoste, invitandoli pertanto a sostituire le assegnazioni di contributi economici ai soggetti ludopatici o tossicodipendenti con buoni spesa o con altre tipologie di assegnazioni non pecuniarie a titolo corrispettivo anche per l’esecuzione di lavori socialmente utili.